La limitazione alla deducibilità degl’interessi passivi: considerazioni sul dibattito in Germania
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-3583/15151Parole chiave:
Irpef tedesca, base imponibile, deducibilità interessi, limiti, non ammissibilitàAbstract
La limitazione della deducibilità degli interessi nel calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle società accomuna le scelte tributarie in Italia e in Germania. In Germania però il regime non è considerato come uno strumento antielusione, ma come un mezzo per salvaguardare l’imponibile nazionale dalle erosioni causate dai prestiti contratti da imprese tedesche con soggetti stranieri. Una misura protettiva che si scontra però con la salvaguardia delle libertà a garanzia del mercato europeo e che è stata rimessa al giudizio della Corte costituzionale. In particolare la limitazione degli interessi passivi da dedure violerebbe prima di tutto il principio costituzionale di eguaglianza. In definitiva gli scopi addotti nella motivazione del limite alla deducibilità degli interessi e cioè il rafforzamento della base del capitale proprio o l’incentivo ad investimenti esteri non possono, quindi, giustificare la limitazione, neppure sotto l’aspetto di una garanzia dell’imponibile fiscale nazionale.
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