La clausola anti-abuso prevista dalla direttiva ATAD: l’esperienza italiana
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2036-3583/10598Parole chiave:
elusione fiscale, concorrenza fiscale, ATAD, vantaggio fiscale indebito, abuso del dirittoAbstract
Il divieto dell’abuso del diritto costituisce un principio normativo di formazione giurisprudenziale che viene applicato costantemente in materia tributaria in base ad un percorso evolutivo, articolato attraverso una serie di arresti della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione. Il principio è stato regolato anche da una norma di fonte legale – l’art. 10 bis dello Statuto dei diritti del contribuente – che si è posto in linea di continuità con l’orientamento giurisprudenziale, fornendo indicazioni di ordine sostanziale e, soprattutto, procedimentale per meglio disciplinarne l’applicazione. In sede di recepimento delle Direttive ATAD, il legislatore nazionale non si è dovuto adeguare alla previsione concernente l’obbligo di introduzione della clausola antiabuso in quanto l’ordinamento tributario italiano già disponeva di una norma in quello specifico settore. Il legislatore ha ritenuto di non disporre in merito alla norma generale antiabuso poiché l’attuale formulazione dell’articolo 10-bis dello Statuto dei diritti del contribuente risulta conforme al testo dell’art. 6 della Direttiva ATAD.Pubblicato
2020-07-21
Come citare
Boria, P. (2019). La clausola anti-abuso prevista dalla direttiva ATAD: l’esperienza italiana. Studi Tributari Europei, 9(1), I –. https://doi.org/10.6092/issn.2036-3583/10598
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