Una rivista per il diritto europeo

Jean-Pierre CASIMIR, Miguel Angel COLLADO, Adriano DI PIETRO, Peter ESSERS, Javier LASARTE ALVAREZ, Philippe MARCHESSOU, Alejandro MENENDEZ MORENO, Juan MARTIN QUERALT, Perfecto YEBRA MARTUL – ORTEGA

La nascita di una rivista è sempre un evento ed un evento lieto: rinnova la fiducia nella vitalità scientifica, promuove una più ampia circolazione di idee. Tanto più quando, come in questo caso, l’evento è atteso.

Studi Tributari Europei corona, infatti, lunghi anni d’intenso lavoro di ricerca condotto dalla Scuola e nella Scuola Europea di Alti Studi Tributari. Esalta quel sincretismo tra comparazione nazionale e creazione giurisprudenziale comunitaria che ha costituito il metodo originale valorizzato ed applicato in dieci anni di dottorato in diritto tributario europeo ed in, altrettanti, di convegni internazionali.

Valorizza la collaborazione tra Università, centri di ricerca e di formazione pubblica che ha costituito una costante nell’operato della Scuola. Dà consapevolezza di un lavoro comune a tanti, professionisti, accademici, giudici, in particolare quelli comunitari, che, senza differenze o distinzioni territoriali e culturali, hanno e continuano a credere in un diritto tributario europeo e s’impegnano per la sua formazione. Questa, dopo vari anni di dibattiti, di confronti, di programmi generali, di auspici più o meno ufficiali, può ben cominciare a definirsi. La rivista vuole contribuire a questo processo.

Il suo oggetto monografico è, al tempo stesso, segno di realismo e professione di umiltà. Utile per proporre soluzioni articolate per categorie, per istituti, di diritto tributario. Consapevole, anche, della difficoltà di affrontare il diritto tributario europeo in una visione di sistema.

Con il suo formato informatico la rivista vuole al tempo stesso promuovere la massima diffusione dei risultati e accogliere il maggior numero di contributi scientifici collegati al tema prescelto, senza cedere ai vincoli di tempo e di spazio che le riviste cartacee per loro stessa natura impongono, senza richiedere quei costi di abbonamento che condizionano la consultazione e la diffusione delle riviste tradizionali. Una rivista libera, in definitiva, per tutti coloro che ne condividano finalità e metodo e cui chiedere, per l’accesso, solo una registrazione.

La rivista con le sue tre edizioni linguistiche si assicura la più ampia diffusione, anche oltre i confini europei. Segnala però anche l’importanza di mantenere identità linguistiche come necessari supporti di cultura giuridica nella formazione di un diritto tributario europeo.

Con una direzione europea, la rivista afferma la continuità con il consiglio scientifico della Scuola. Nello stesso tempo trasforma in patrimonio culturale comune le esperienze nazionali e comunitarie che fino ad ora sono state solo condivise in questi anni di collaborazione personale ed istituzionale.

Con una redazione europea, la rivista dimostra di condividere impegno organizzativo e supporto operativo già comune in coerenza con l’obiettivo scientifico che si vuole realizzare.

Con un comitato editoriale, la rivista realizza un naturale collegamento con le riviste già operanti anche nei settori del diritto comparato e di quello comunitario. Dalla loro esperienza potrà trarre nuovi spunti, alla loro operatività potrà contribuire con gli esiti dei propri studi monografici.

Il percorso della rivista vuole essere vitale anche al di là delle naturali edizioni semestrali. La chiusura di ogni numero non significa, infatti, perdita d’interesse per l’argomento. Il lettore potrà seguirne l’evoluzione interpretativa ed i mutamenti normativi e potrà anche beneficiare di ulteriori contributi scientifici. Sarà sollecitato con un’apposita newsletter che lo ricondurrà alle novità anche su numeri archiviati mentre continua a seguire il numero attuale.

Il programma editoriale è sollecitato dall’attualità ma aspira a risultati unitari, attesi o proposti, sempre avvalendosi di varietà di contributi e sempre in coerenza con il metodo di analisi. La scelta d’esordio della tassazione all’uscita corrisponde ad un rinnovato interesse della giurisprudenza comunitaria per i regimi fiscali nazionali. Le procedure d’infrazione annunciate rivelano che i precedenti giurisprudenziali non hanno saputo definire il difficile rapporto tra territorialità nazionale e coerenza comunitaria.

A questo numero seguiranno altri, dedicati ai paradisi fiscali, ai principi comuni per calcolare il reddito di società, ai rapporti tra diritto internazionale e diritto comunitario, alla residenza ed alle residenze fiscali.

Significativo in questo senso il contributo originale che il commissario europeo alla fiscalità ha voluto offrire a questo primo numero. Non solo conferma l’attualità del tema prescelto, ma rafforza anche la consapevolezza nell’impegno che accomuna le istituzioni comunitarie ad una rivista che si voglia definire europea.

La passione di tanti giovani europei, che con il loro entusiasmo hanno contribuito in maniera determinante alla creazione della rivista e si sono impegnati per darle continuità, dà nuova speranza al processo di creazione di un diritto tributario europeo.

Il tempo che ci attende sarà la nostra sfida e la fiducia di tanti il nostro conforto.

Bologna, maggio 2009

La direzione

Jean-Pierre CASIMIR, Miguel Angel COLLADO, Adriano DI PIETRO , Peter ESSERS, Javier LASARTE ALVAREZ, Philippe MARCHESSOU, Alejandro MENENDEZ MORENO, Juan MARTIN QUERALT, Perfecto YEBRA MARTUL – ORTEGA